Viva l’anarchia! utilizza il teatro come illusoria via di fuga da una serie di prigioni. E’ confessione, rivoluzione, provocazione, sogno, esperimento e scherzo. Non si censura ed è programmaticamente incerto sulla propria forma definitiva. Ha una forma corale polifonica e narra attraverso brevi scene, quasi come in una sorta di moderna rivista, i retroscena di una rivoluzione temporanea di matrice anarchica in Baviera. E’ la storia di un fallimento, e nel fallimento stanno la sua bellezza, realtà e necessità. Libertà è la parola che vi ricorre di più ed è allo stesso tempo la cosa meno praticata e conosciuta da tutti, rivoluzionari e non. Viva l’anarchia! non offre soluzioni e guarda al presente con l’occhio di chi usa il gioco teatrale per capirne di più, chiedendo per questo anche l’attiva collaborazione dello spettatore. Ogni riferimento al presente è del tutto voluto.
Viva l’anarchia! non intende partecipare in modo serio alla discussione sul senso che ha il fare teatro, oggi, in Italia ma preferisce fare teatro, oggi, in Italia. E’ un esperimento. Che fare?
Liberamente tratto da ‘Anarchia in Baviera’ di Rainer Werner Fassbinder
con
Lea Barletti, Simone Franco, Annalisa Gaudino, Cecilia Maffei, Otto Marco Mercante, Giuseppe Semeraro
Musiche dal vivo: Tobia Lamare
Regia: Werner Waas
Organizzazione e promozione: Margherita Capodiferro
Elementi scenici: Dario Rizzello
Produzione: Induma Teatro, Manifatture Knos